Hikikomori, ovvero la vita in una stanza. La vita trascorre in una stanza, dove le…
Il bacio: una pratica salutare
“Un bacio, tutto sommato, che cosa è? Un giuramento un po’ più ravvicinato, una promessa più precisa, una confessione che si vuole confermare.”
(Edmond Rostand)
Fin dall’antichità il bacio ha rappresentato una forma elevata di contatto con l’altro, un modo per dimostrare amore, tenerezza, affetto, devozione. Molto si è dibattuto sull’origine e sul significato di questa “pratica” che, nelle varie aree geografiche e nelle diverse culture, ha assunto valori e modalità espressive peculiari: dal bacio labiale, più comune nei paesi occidentali, al bacio olfattivo, particolarmente diffuso tra i popoli asiatici e gli abitanti delle zone artiche. Indipendentemente da quale sia la funzione (testimoniare affetto, manifestare attrazione, consolidare un legame, suggellare un patto di fedeltà ad una persona o un gruppo), il bacio incarna un sentimento di unione di cui si ravvisano tracce in ogni tempo e in ogni luogo:
“Il fatto più importante è che innegabilmente presso tutte le genti del globo, culte o inculte, esiste l’unità fondamentale del bacio, come manifestazione spirituale […] che vuol comunicarsi all’essere amato, perché fra le due esistenze si formi quella comunione di sentimenti che è la vita dell’amore, dell’amicizia, della concordia, della devozione” (http://www.treccani.it/enciclopedia/bacio_(Enciclopedia-Italiana)/).
Il cosiddetto “bacio alla francese”, che nell’immaginario occidentale è considerato il simbolo dell’amore e della passione che unisce due persone, può rappresentare un ottimo indicatore del livello di complicità e compartecipazione all’interno di una coppia. Quando questo “rituale”, così frequente e naturale al principio di ogni relazione, diviene sempre più raro, fino al punto da diventare assente, si osserva un distacco tra i partner, quanto più marcato in funzione della sporadicità del bacio.
Il bacio cementa le relazioni, ravviva i ricordi, riaccende il desiderio. Se si comincia a provare disinteresse o, addirittura, fastidio nei confronti di un gesto così intimo e piacevole, questo può essere considerato un campanello d’allarme, il segno premonitore, o la “conferma empirica”, di una crisi nel rapporto di coppia. Spesso si pensa che una convivenza di lunga data, i problemi quotidiani, la presenza dei figli, motivino e, in qualche misura, giustifichino il diradarsi degli scambi di effusioni; si sottovaluta, dunque, l’impatto negativo che l’assenza di intimità fisica può avere nella vita di coppia. La teoria dell’amore triangolare, avanzata negli anni ottanta dallo psicologo statunitense Robert Sternberg, ripresa in un articolo pubblicato nel febbraio 2014 dalla rivista Mente & cervello (http://www.lescienze.it/mente-e-cervello/2014/01/28/news/m_c_febbraio_2014-1981784/), analizza alcuni degli elementi che caratterizzano l’amore romantico, tra cui l’intimità:
“Secondo lo psicologo, ogni storia d’amore può essere scomposta e definita sulla base di tre elementi distinti: l’Intimità intesa come sensazione d’essere vicini e strettamente legati; una Passione fatta di desiderio sessuale e attrazione emotiva; Impegno/Decisione, ossia la volontà di costruire un rapporto duraturo. Sternberg […] vede il modello ideale in un’equilibrata associazione di tutti e tre i fattori, anche se nella maggioranza dei casi le combinazioni sono varie. […] Quando l’impegno comincia a svanire, spesso si porta dietro intimità e passione», spiega” (Cicerone, 2014).
Se è vero che le emozioni sfrenate dei primi incontri, nel tempo possono mutare in sensazioni meno travolgenti, generando una diversa forma di complicità all’interno della coppia, l’assenza di intimità e la totale mancanza di effusioni, rappresentano senz’altro il segno di un’anomalia. Il bacio è un modo per suggellare di volta in volta l’unione con il partner, per rafforzare la validità del legame e confermare che la persona con cui si è deciso di condividere il proprio progetto di vita appare ancora amabile, apprezzabile, desiderabile.
Il 6 luglio si celebra il World Kiss Day, la Giornata Internazionale del Bacio. Nata in Gran Bretagna nel 1990, questa tradizione si è diffusa in tutto il mondo, per riaffermare il valore del bacio, quale importante testimonianza dell’amore che si prova verso una persona cara. Che si tratti di un partner, di genitore, di un amico o di un figlio, il bacio è, infatti, uno dei modi più efficaci che abbiamo per dimostrargli la nostra vicinanza e il nostro affetto. Baciare, ed essere baciati, fa bene al corpo e allo spirito. È un bisogno naturale, che si acquisisce fin dalla prima infanzia:
“Il significato antropologico del bacio deriva dal “kiss feeding”, ovvero la capacità che hanno le mamme di passare il cibo al bambino attraverso le labbra. […] Alcuni studi hanno dimostrato che un singolo bacio contribuisce […] a diffondere nel nostro corpo diversi ormoni, quali la dopamina, l’adrenalina e la serotonina (l’ormone della felicità) […] tende a scendere, invece, il livello del cortisolo, fattore di stress, che aumenta nelle situazioni di ansia e pericolo” (http://www.huffingtonpost.it/stefano-paolo-giussani/baciamo-cosi-dalla-preistoria-e-ci-fa-pure-bene_b_4219585.html).
Il World Kiss Day rappresenta, senz’altro, l’occasione per ribadire il ruolo e l’importanza del bacio nelle relazioni umane. Ma rappresenta anche l’occasione per sfatare falsi miti e credenze legate a questa pratica sana e naturale. È ancora troppo diffusa, infatti, l’opinione che il bacio possa essere veicolo di trasmissione dell’HIV. È scientificamente provato che l’infezione da HIV si trasmette solo e unicamente “attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus” (www.unicef.it). Il bacio non rappresenta un veicolo di trasmissione a meno che “la persona sieropositiva abbia lesioni e sanguinamenti delle mucose orali macroscopicamente visibili. In tal caso, il contatto durante il bacio non è più solo con la saliva, ma anche con il sangue” (www.salute.gov.it).
Questa convinzione, tuttavia, in particolari situazioni, può incrementare ansie ed angosce che fanno di una pratica naturale e piacevole l’oggetto di una vera e propria fobia. Possono essere diversi i motivi per cui una persona si rifiuta di baciare: paura legata ad un disturbo d’ansia, caso in cui al bacio si attribuiscono una serie di connotazioni negative, tra cui la possibilità che risulti veicolo di virus e malattie; disagio e malessere derivanti da un disturbo della sfera sessuale, con conseguente rifiuto delle effusioni che, generalmente, preludono all’atto sessuale; rifiuto delle implicazioni emotive del bacio, dovuto ad una difficoltà relazionale che impedisce di entrare intimamente in contatto con l’altro; calo dell’attrazione e del desiderio, dovuto anche ad un distacco emotivo nei confronti del partner.
Il bacio dovrebbe essere un atto spontaneo, piacevole e gratificante. Qualora assuma connotazioni negative, siamo in presenza di un problema che richiede attenzione.
Per consentire alle Persone o alle coppie che si trovino ad affrontare un disagio o una crisi legati alla sfera emotiva, relazionale, affettiva o sessuale, è importante intraprendere una Consulenza Psicologica Individuale o di Coppia.
Come procedere
Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it
In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.
A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.
Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.