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Depressione Post Partum, quando la gioia della vita si tinge di sofferenza e senso di inadeguatezza
Il 70-80% delle neomamme vive il giorno del parto con un senso di malinconia che tende a sparire spontaneamente. Nel 10-18% dei casi, però, questo sentimento si trasforma in una vera e propria Depressione: la Depressione Post Partum
Arriva il giorno del parto, la neomamma si appresta a concepire il pargoletto dopo 9 mesi di gestazione e, invece di un sentimento di gioia, viene colpita da un senso di tristezza velato di malinconia, assieme a un senso di inadeguatezza verso il ruolo di mamma. Nella letteratura scientifica americana, questo giorno viene chiamato il “Baby Blues”, che colpisce 7-8 neomamme su 10 e che nel 10-18% dei casi assume i connotati della Depressione Post Partum.
Il “Baby Blues” è considerata una forma molto lieve di Depressione, con i caratteristici sintomi di agitazione, irritabilità, continua stanchezza, sentimenti negativi, crisi di pianto e, a volte, sintomi afferenti ai Disturbi del Sonno. Il “Baby Blues” si manifesta, generalmente, dopo 4-5 giorni dalla nascita del bambino e tende a sparire spontaneamente dopo un periodo di tempo variabile, di solito entro 14 giorni dal parto. Ogni giorno in cui vive il “Baby Blues”, la donna soffre dei sintomi sopra descritti ogni giorno, per pochii minuti o per alcune ore.
Quali sono i Sintomi?
Non sono conosciute le cause certe del “Baby Blues” o della Depressione Post Partum: la scienza sa però che la donna esperisce cambiamenti ormonali che possono indurre alla Depressione. Alcuni fattori di rischio:
- Donne che hanno già manifestato sintomi depressivi in passato
- Condizioni socioeconomiche sfavorevoli
- Sindrome premestruale
- Ansia e Irritabilità
- Donne alla prima gravidanza
- Abuso di alcol, fumo o sostanze illegali
Altri fattori di rischio possono essere genetici: è al vaglio della ricerca la possibilità che esista un’alterazione del DNA della donna tale da originare la Depressione Post Partum; in particolare, l’American Journal of Pshychiatry riferisce l’alterazione del gene 5-HTT.
La forma più grave è la Psicosi Post Partum
Mentre il “Baby Blues” retrocede entro 14 giorni, la Depressione Post Partum può durare da qualche settimana a un anno, con i rischi di una successiva manifestazione. La forma più grave è la Psicosi Post Partum, che richiede interventi tempestivi. La donna esperisce i sintomi già espressi, oltre a Paranoia, Allucinazioni, tendenze suicide o omicide nei confronti del bambino appena nato.
La percentuale di incidenza della Psicosi Post Partum è molto bassa, aggirandosi sullo 0,2%, per cui viene considerata una condizione patologica rara. Solitamente insorge nelle prime 4 settimane dal parto e porta la donna a staccarsi dalla realtà, proiettando il proprio disagio sul “nemico”: il proprio bambino.
La perdita del senso di realtà fa sì che la donna non si riconosca come bisognosa d’aiuto, per cui non lo chiede. Percepisce che tutti siano contro di lei e si crea “convinzioni” riguardo il bambino. Si convince che è un demonio, un messia o, più semplicemente, che sia figlio di un’altra donna, scambiato nelle culle.
La Psicosi Post Partum è molto pericolosa ed è bene riconoscerne i sintomi per contattare immediatamente le strutture mediche per un supporto Psichiatrico e Psicoterapico.
Come procedere
Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it
In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.
A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.
Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.