Hikikomori, ovvero la vita in una stanza. La vita trascorre in una stanza, dove le…
Disturbi Neurocognitivi e decadimento dei Domini Cognitivi: sintomi e caratteristiche della demenza
Tra le cause dei Disturbi Neurocognitivi troviamo la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson
Il DSM V sottolinea che nei Disturbi Neurocognitivi “La compromissione delle funzioni cognitive non si presenta alla nascita o in fasi precoci della vita, e quindi rappresenta un declino rispetto a un livello di funzionamento precedentemente raggiunto”.
Affinché sia diagnosticabile un Disturbo Neurocognitivo, è necessario che vi sia un declino, di grave o modesta entità, in almeno uno (due nel caso di Disturbo Neurocognitivo Maggiore) dei Domini Cognitivi. I Domini Cognitivi sono i gruppi dell’attenzione complessa, della funzione esecutiva, dell’apprendimento e della memoria, del linguaggio, della funzione percettivo-motoria o della cognizione sociale. Ciascuno di questi Domini Cognitivi può avere un decadimento e portare a un Disturbo Neurocognitivo.
Disturbi Neurocognitivi Maggiori e Lievi
Il Disturbo Neurocognitivo si distingue in Maggiore e Lieve sulla base della gravità con cui si manifesta il declino cognitivo rispetto a un precedente livello di prestazioni in uno (o più, nel caso del Maggiore) dei domini cognitivi. Il declino può essere testimoniato dalla Persona stessa, preoccupata per la propria condizione, da un informatore attendibile che conosca la Persona, o dal Professionista presso cui è in cura.
I deficit cognitivi vanno ad intaccare la quotidianità, obbligando la Persona ad aver bisogno di assistenza nella vita d’ogni giorno.
Qualora siano presenti allucinazioni visive ricorrenti e caratteristiche spontanee riconducibili al parkinsonismo, si può parlare di Disturbo Neurocognitivo Maggiore o Lieve a Corpi di Lewy. La prevalenza, in questo caso, varia dallo 0,1 al 5% della popolazione anziana.
Il Disturbo Neurocognitivo può essere dovuto anche a una probabile o possibile degenerazione frontotemporale, che tende a variare il comportamento della Persona rendendola disinibita, apatica, stereotipata, oltre che a farle perdere di empatia o simpatia e a mangiare cose che non sono cibo (iperoralità). Questa casistica è molto più rara, avendo una prevalenza di 2-10 ogni 100mila e il DSM V specifica che “Rappresenta circa il 5% di tutti i casi di demenza rilevati all’autopsia”.
Delirium
Il Delirium è un Disturbo Neurognitivo e consiste in “un’alterazione dell’attenzione”. Questo significa che la Persona con Delirium avrà una costante difficoltà a focalizzare e mantenere l’attenzione su un oggetto o una situazione, unitamente a una ridotta capacità di orientamento nell’ambiente circostante.
Generalmente l’alterazione dell’attenzione si sviluppa nell’arco di alcune ore o di alcuni giorni. Durante questo tempo l’attenzione fluttua e non è mai costantemente presente, provocando deficit mnemonici e linguistici, oltre a una percezione spazio-visiva che va distorcendosi progressivamente.
L’alterazione, dunque, può essere la conseguenza fisiologica diretta di un’altra condizione medica, di un’intossicazione da sostanze o dell’astinenza, come di un’esposizione a una tossina o a eziologie molteplici.
La prevalenza più alta è tra gli anziani ospedalizzati. Se è vero che la percentuale di prevalenza del Delirium sulla popolazione è piuttosto bassa, attorno all’1-2%, è altrettanto vero che essa aumenta con l’età, fino ad arrivare al 14% tra le Persone con oltre 85 anni. Addirittura, tra gli anziani ospedalizzati questa percentuale sale ancora, attestandosi tra il 14 e il 24%. È piuttosto frequente la manifestazione del Delirium dopo un intervento chirurgico, sempre in età avanzata, e molto elevata tra gli anziani in terapia intensiva: 70-87%.
La Malattia di Alzheimer
Il Disturbo Neurocognitivo, sia Maggiore che Lieve, può manifestarsi come conseguenza della Malattia di Alzheimer. Il decadimento in uno o più Domini Cognitivi è frutto di un processo graduale e costante, e a seconda dei sintomi riscontrati si può diagnosticare la Malattia di Alzheimer come probabile o possibile.
La Malattia di Alzheimer si caratterizza per un evidente declino della memoria e dell’apprendimento. Nel caso di Disturbo Neurocognitivo Maggiore è necessario che vi sia il decadimento di almeno un altro Dominio Cognitivo.
La prevalenza della Malattia di Alzheimer aumenta con l’età. Il tasso di sopravvivenza media è di circa 10 anni, anche se vi sono Persone che hanno convissuto con la Malattia per 20 anni. Nello stadio avanzato della Malattia le Persone sono costrette a letto e giungono ad uno stato di mutismo.
Il Morbo di Parkinson
Come nel caso dell’Alzheimer, anche il Morbo di Parkinson può essere la causa generatrice del Disturbo Neurocognitivo, sempre frutto di un processo graduale ma costante. Il DSM V precisa che “Il Disturbo Neurocognitivo è considerato come probabilmente dovuto al Morbo di Parkinson, quando non vi sono evidenze di un altro disturbo che potrebbe contribuire al declino cognitivo e quando il morbo di Parkinson precede chiaramente l’esordio del Disturbo Neurocognitivo”.
La prevalenza del Morbo di Parkinson è in costante aumento, almeno nella popolazione degli Stati Uniti, ed è più comune tra i maschi. Da notare che le Persone con Morbo di Parkinson hanno una possibilità del 75% di sviluppare un Disturbo Neurocognitivo Maggiore e il 27% di sviluppare un Disturbo Neurocognitivo Lieve.
Tra i fattori di rischio vi è l’esposizione a pesticidi ed erbicidi.
Altre cause
Alcune malattie cardiovascolari possono costituire ulteriori cause, come anche il trauma cranico o l’infezione da HIV, la Malattia di Huntington, la Malattia da prioni o da altre condizioni mediche. Il Disturbo Neurocognitivo può essere indotto anche da sostanze, quali alcol e farmaci, in particolare sedativi o inalanti.
Come procedere
Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it
In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.
A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.
Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.