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I Disturbi Alimentari
Il 2 giugno 2016, giornata in cui in Italia si commemora la Festa della Repubblica, si celebrerà la Prima Giornata Mondiale sui Disturbi Alimentari (World Eating Disorders Action Day), ideata allo scopo di “aumentare l’accesso a informazioni accurate, sradicare miti e sostenere il cambiamento delle politiche nei confronti dei Disturbi Alimentari (DA)” (www.quotidianosanita.it).
I Disturbi Alimentari, altrimenti noti come Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), presentano una serie di condizioni estremamente complesse che, ancorché con caratteristiche cliniche e psicopatologiche differenti, sono accomunate dalla distorsione dell’immagine corporea e dalla presenza di un anomalo rapporto con il cibo (www.salute.gov.it). Fonti ISTAT stimano che in Italia siano oltre tre milioni le persone che soffrono di Disturbi Alimentari. “Gli studi epidemiologici internazionali mettono in evidenza un’incidenza di nuovi casi dei DCA, nella fascia femminile tra i 12 e i 25 anni, e stimano nei paesi occidentali, compresa l’Italia, la prevalenza dell’Anoressia Nervosa intorno allo 0,2 – 0,8%, quella della Bulimia Nervosa intorno al 3% e quella dei Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati (DCA – NAS) tra il 3,7 e il 6,4%. L’età di esordio è tra i 10 e i 30 anni, con un’età media di insorgenza intorno ai 17 anni. […] Si è modificato anche il rapporto maschi femmine che è stimato pari a 1:9, ma il numero di maschi è in crescita e, in particolare, è in aumento la patologia maschile in età adolescenziale o pre-adolescenziale” (www.salute.gov.it).
L’alimentazione costituisce una delle funzioni più complesse dell’organismo umano, nella quale entrano in gioco, oltre a fattori neurofisiologici e biochimici, anche fattori psicologici e culturali, che spesso attribuiscono al cibo e alla nutrizione un valore simbolico, strumentalizzando e deviando la funzione alimentare dal suo scopo puramente fisiologico e primario: la sopravvivenza (www.aidap.it). “Al centro del disordine alimentare […] c’è, da parte del paziente, un’ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica, del peso e del corpo, oltre alla necessità di stabilirne un totale controllo. Tra le ragioni che portano allo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici si evidenziano, oltre ad una componente di familiarità, l’influenza negativa di altri componenti familiari e sociali, la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione e di aspettativa o, al contrario, di essere fortemente trascurati dai propri genitori, il sentirsi oggetto di derisione per la propria forma fisica o di non poter raggiungere i risultati desiderati per problemi di peso e apparenza. […] L’anoressia e la bulimia, però, possono anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, comportamenti abusanti da parte di familiari o di persone esterne” (www.epicentro.iss.it).
L’attuale sistema di classificazione riconosce i Disturbi Alimentari in quattro categorie principali: Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Binge Eating e Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati (EDNOS) (www.lescienze.it). Quest’ultima categoria include patologie simili all’Anoressia o alla Bulimia, definite, tuttavia, sindromi parziali o disturbi sotto soglia, poiché mancano di uno o più dei criteri specifici richiesti per la diagnosi e presentano una serie di disturbi ritenuti atipici (www.psicologiaalimentare.wordpress.com). Tra essi meritano menzione: il Night Eating, in cui si manifestano ricorrenti episodi di alimentazione notturna o un eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale; la Bigoressia (reverse anorexia), che colpisce prevalentemente i ragazzi e si manifesta con un’ossessiva attenzione verso la forma fisica e lo sviluppo muscolare; l’Ortoressia, che rappresenta una forma esasperata di attenzione alle regole alimentari; il Pica, in cui avviene la persistente ingestione di sostanze non alimentari; l’Emetofobia che, per il terrore di vomitare o di vedere altri farlo, porta a ridurre l’introito alimentare con conseguente dimagrimento; l’Anginofobia, ossia la paura di rimanere soffocati durante la deglutizione (www.fidadisturbialimentari.com).
I Disturbi Alimentari rappresentano un rilevante problema di Salute Pubblica, troppo spesso sottovalutato dalle persone che ne sono affette ma anche da coloro che le circondano. Se non trattati adeguatamente, possono portare a gravi e, nei casi più estremi, irreversibili conseguenze. Tuttavia, una diagnosi precoce e una presa in carico tempestiva all’interno di un percorso multidisciplinare comportano buone probabilità di evoluzione a lungo termine e un significativo miglioramento della qualità della vita.
Come procedere
Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it
In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.
A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.
Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.